Punto della situazione attività

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I partner si sono incontrati in remoto per fare un punto sulle attività condotte nell’ambito del progetto SMACS. In breve, sono stati individuati degli impluvi e dei piccoli corsi d’acqua di proprietà privata, non demaniali, quindi individuati a catasto dall’assenza di doppia linea continua. La scelta dei rii privati è stata dettata proprio dalla possibilità dei proprietari, previa domanda ai sensi del Regolamento forestale dell’Emilia-Romagna, di poter accedere a questa risorsa migliorando l’alveo, possibilità preclusa nel caso di rii di proprietà pubblica. E’ stata tagliata ed esboscata la vegetazione all’interno di questi corsi d’acqua minori nella proprietà della Comunalia di Pontolo, in Comune di Borgo Val di Taro (PR), in cedui di faggio. Il taglio e l’allestimento delle piante, ovvero sramatura e depezzatura dei fusti, è stato preceduto dalla realizzazione di piste temporanee di esbosco per consentire l’avvicinamento degli operai, del cippatore e dell’autocarro. Tutte le operazioni boschive sono state eseguite dall’impresa forestale Firewood, compresa la cippatura del prodotto.

Solitamente si tende a cippare solo i tronchi o i rami di grosse dimensioni, per ovvi motivi di resa economica e anche per ottenere un cippato di maggiore qualità, ma per una migliore pulizia dei rii è senz’altro opportuno cippare anche la ramaglia fine perché se questa venisse lasciata nei pressi degli impluvi rischierebbe di ostruirli e causare problemi di rischio idrogeologico.

Per questi motivi la cippatura è avvenuta in due momenti distinti, separando il materiale migliore, costituito dai tronchi, da quello più scadente, costituito dalla ramaglia o dai fusti seccaginosi che daranno un prodotto qualitativamente peggiore.

Il cippato di maggiore qualità è stato portato alla piattaforma logistica di Jera Campana per la produzione del biochar attraverso l’impianto di gassificazione Spanner; quello qualitativamente peggiore è stato invece trasportato all’impianto prototipo presso il Polo tecnologico SITEIA di Parma, studiato appositamente per l’utilizzo di materiali di scarso valore.
Entrambi gli impianti hanno prodotto il relativo biochar partendo dal cippato di faggio.
La prossima attività, non appena le condizioni meteo lo permetteranno, comporterà la distribuzione in bosco dei due differenti biochar ottenuti ed il rilevamento di alcuni dati previsti dal piano operativo.